mercoledì 29 agosto 2012


LA TORRE CARRARESE

Alba vs Zenit è la mostra-evento che si terrà all’interno della Torre carrarese (ma non solo!).
La torre, simbolo della comunità piovese, ha una lunga ed intensa storia… tutta da scoprire!

La fortificazione di Piove di Sacco ebbe inizio per opera del Vescovo, Conte di Piove di Sacco, Gauslino nella seconda metà del X secolo. Il sistema difensivo ideato sfruttava a ricchezza d’acqua della zona: era costituito da un doppio vallo solcato dalle acque del Fiumicello e probabilmente arricchito da torresini. La struttura venne edificata intorno al 964 per fronteggiare i pericolosi attacchi degli Ungari: Gauslino ottenne infatti di poter costruire “castelli con torri e difese in qualsiasi parte”, spostando l’attenzione da Corte all’attuale centro di Piove che probabilmente conservava ancora evidenti tracce del sistema difensivo romano. La cinta fu rinforzata da Ansedisio, vicario imperiale e podestà di Padova dal 1250 al 1256, ma l’intervento più rilevante fu quello effettuato da Francesco da Carrara che rese più profonde le fosse e più alti i terrapieni e fece costruire le quattro torri (due delle quali nel 1359, le altre poco più tardi).
Tre furono poste a triangolo a difesa delle porte d’accesso alla città: la Torre Rossi fiancheggiava la porta Santa Giustina verso Pontelongo, la Torre Panico la porta San Nicolò verso Venezia e la Torre Carrarese la porta San Martino verso Padova (situata dove si trova oggi la stazione degli autobus), la quarta fungeva invece da mastio in quanto situata quasi nel centro del quadrilatero (ora il centro della piazza) del Castello carrarese. Di tutto questo complesso difensivo rimane oggi solo qualche traccia del doppio vallo peraltro ridotto a fossato. Le torri sono state demolite – per prima la Torre Rossi – a partire dal 1820 per recuperare materiale per la costruzione del Palazzo Jappelli, sede municipale (in realtà la maggior parte dei resti fu utilizzato per la pavimentazione delle strade a seguito di una disastrosa inondazione). Seguì poi la distruzione della Torre Panico ed infine nel 1890 venne abbattuta anche la Torre carrarese che cedette così il suo nome a quest’unica superstite.
Il torrione è in mattoni e poggia su un alto zoccolo di pietra, è tozzo, a larga pianta quadrata e termina con la cella campanaria raggiungendo un’altezza complessiva di 31 metri. Scarseggiano sia aperture sia orpelli decorativi: questa peculiarità rimarca il suo aspetto severo tipico delle costruzioni difensive. È presente solo una serie di arcatelle cieche trilobate, interrotta dalla sporgenza delle lesene. Tre bassorilievi in pietra, solo vagamente riconoscibili, sono sul lato rivolto verso piazza Incoronata alla base del castelletto di campane: rappresentano San Martino che dona il mantello al povero (stemma della Comunità Piovese), il Leone di San Marco (noto simbolo della Serenissima che dominò queste terre dal 1405 al 1797) ed uno scudo attraversato in diagonale da una sega con rami e bacche d’alloro, sormontato dal corno ducale (arma di Tagliapietra, podestà di Piove dal 1513).
Una curiosità di questa torre è la cella campanaria: alta 6 metri, si posa sulla copertura occupandone un quarto della superficie. È stata costruita intorno all’anno 1415 dalla Serenissima con l’intento di trasformare il mastio, che aveva ormai perso la sua funzione difensiva, in un campanile per la chiesa parrocchiale di San Martino.
L’orologio doveva essere giornalmente regolato in riferimento alla meridiana che, ora appena identificabile, si trova alla base del castelletto campanario. A seguito dei continui disagi, si decise, nel 1906, di cambiare il meccanismo e nel 1907 si procedette al rinnovo che comportò un restauro delle murature e della decorazione del quadrante. Questo ingranaggio sebbene sia tuttora conservato e funzionante è stato affiancato, nel 1987-88, da congegni elettrici che garantiscono il regolare funzionamento. Sopra l’orologio si trovano altri tre stemmi. I primi due hanno come soggetto ancora il Santo Patrono a cavallo ed il leone veneziano, mentre il terzo è costituito da tre melagrane, originariamente simbolo di Michele Battaglia (patrizio veneziano a capo della podestaria piovese dal 1546) e in seguito assunto dai Francesi come emblema della città, allusione alla fertilità della terra. Infine scendendo con lo sguardo verso il basso sono collocati due bassorilievi con San Martino ed il leone alato, stemma della Serenissima.
L’accesso alla torre avviene dalla Piazzetta dei Penitenti attraverso una porticina trilobata in stile tardogotico. Per raggiungere la sommità della torre si devono salite 98 gradini. In epoca più recente, alla torre furono addossate due casette, la prima fu adibita a fiaschetteria e fu demolita nel 1966, la seconda è invece utilizzata tutt’oggi come punto di ristoro.
Sebbene soggetta a svariate funzioni dettate da esigenze particolari (fortezza difensiva, campanile, acquedotto, rifugio durante i bombardamenti) la torre rimane nei secolo l’emblema della Comunità piovese ed a questo edificio sono legati i ricordi di varie fasi storiche del paese.


Elisa Spinello
Tratto da Guariento e Piove di Sacco. Tracce e immagini, A&P Editrice, 2011